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Crisi di governo, dichiarazioni con voto di fiducia

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Questa settimana inizia senza che si siano registrati progressi sostanziali sul fronte della crisi di governo, nessuna novità ha finora cambiato il quadro politico che giovedì ha portato alle dimissioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Mancano 24 ore a mercoledì quando Draghi farà le sue comunicazioni al Parlamento. Saranno comunicazioni con dibattito fiduciario, quindi votazione con la chiama nominale dei parlamentari. E’ quanto chiarisce la conferenza dei capigruppo di Motecitorio, che tornerà a riunirsi domani alle 16,30 per definire l’orario in cui si aprirà la seduta. La prassi prevede che si cominci dal Senato e che poi il premier consegni a Montecitorio il testo del suo intervento, per poi aprire il dibattito su cui si voterà. Queste ore della vigilia sono ore di appelli che stanno arrivando dal Paese reale, a partire dai sindaci, e anche dalle cancellerie di mezzo mondo: tra le tante telefonate, si segnala anche quella del premier olandese Mark Rutte, il falco che sbarra la strada alla proposta italiana di un tetto al prezzo del gas, mentre la vicepremier ucraiuna, Iryna Vereshchuk, s’ è detta convinta che solo “con un leader come Draghi, noi vinceremo questa terribile guerra”.

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