Uffici stampa al centro della comunicazione istituzionale dei comuni.
Dovranno essere costituiti da dipendenti comunali o anche da personale esterno, ma l’importante è che chi è addetto a funzioni giornalistiche sia obbligatoriamente in possesso dello status di professionista o pubblicista con relativa iscrizione all’albo. Non dovranno necessariamente essere iscritti all’albo dei giornalisti i portavoce degli organi di vertice degli enti, vista la natura fiduciaria del ruolo. I giornalisti degli uffici stampa comunali, in attuazione del Ccnl degli enti locali, saranno inquadrati nella categoria D ma le amministrazioni potranno definire anche profili di categoria C.
E’ quanto prevede il protocollo d’intesa firmato ieri tra il presidente dell’Anci Antonio Decaro e il segretario generale della Federazione nazionale della stampa Raffaele Lorusso che punta a dare definitiva e concreta attuazione alla legge 150/2000 affinché ciascuna amministrazione locale, anche in forma associata, istituisca nella propria struttura organica un ufficio di stampa per svolgere l’attività di comunicazione rivolta ai cittadini e ai media.
Il documento, siglato ieri a Bari alla presenza anche del presidente di Assostampa Puglia Bepi Martellotta, mette nero su bianco un “sistema condiviso di criteri” a cui i comuni potranno ispirarsi per uniformare le procedure di assegnazione degli incarichi presso i rispettivi uffici stampa, in attuazione dell’accordo recentemente siglato tra Aran, Fnsi e sindacati rappresentativi dei quattro comparti del pubblico impiego (Funzioni centrali, funzioni locali, istruzione e ricerca, sanità) per la regolamentazione del personale giornalistico della p.a.
