Più facile trovarsi un ispettore in casa, in camera da letto, in cucina o in bagno. Dal momento in cui vengono svolti dei lavori, infatti, quella casa (o quella parte interessata dai lavori: la cucina, il bagno, etc.) diventa un «cantiere edile» nel quale l’ispettore può liberamente entrare al fine di controllare l’osservanza delle norme sul lavoro. A stabilirlo è la corte d’appello di Lecce, con sentenza n. 502/2022, precisando quando e come un luogo costituisce «privata dimora» in cui opera il «divieto di accesso ispettivo».
La corte riconosce piena legittimità a un’ordinanza del 2017 emessa dall’ispettorato territoriale del lavoro di Brindisi nei confronti dei proprietari di un’abitazione, nel cui giardino venivano eseguiti lavori edili con impiego di lavoratori in nero.