Tre anni e mezzo fa il rinvio a giudizio, oggi il non luogo a procedere per l’intervenuta prescrizione dell’accusa. L’ha dichiarato il giudice Simonetta Rotili nel processo a carico di Ciro Clemente Tancredi, responsabile del settore affari generali del Comune di Arpaia, e ad Anna Di Stora, di Arienzo, legale rappresentante di una ditta. Per loro l’addebito di truffa, contestato in un’indagine sul numero di pasti pagati dall’Ente.
Nel mirino degli inquirenti erano finiti gli anni scolastici 2012-2013 e 2013-2014. Secondo la Procura, i due imputati, difesi dagli avvocati Antonio Leone, Ettore Marcarelli e Massimiliano Ciervo, avrebbero omesso di comunicare il numero esatto giornaliero degli “utenti fattivamente consumatori” dei pasti alla mensa scolastica.
In questo modo avrebbero indotto in errore il Comune di Arpaia – parte civile con l’avvocato Mario Tomasiello -, che avrebbe liquidato una somma per i pasti fatturati – 3,59 euro il costo di ciascuno di essi – in numero superiore a quelli che sarebbero stati realmente forniti. Nel dettaglio, 5146 pasti in più per il 2012-2013 e 4354 per il 2013-2014.
Fonte: Ottopagine