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BAR FATEBENEFRATELLI : CONTINUA IL PROCESSO

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Gira e rigira, è la storia sulla quale sembrano essersi concentrate, in prevalenza, le attenzioni della Corte di appello. Riguarda il bar del Fatebenefratelli, è una delle due che nutrono il ricorso del pm Assunta Tillo contro sei delle otto persone assolte dal Tribunale di Benevento al termine del processo scaturito dall’indagine della guardia di finanza sull’Asl.

Una vicenda nella quale è stata ravvisata una tentata concussione contestata all’ex direttore generale Michele Rossi (avvocato Roberto Prozzo) e all’ex parlamentare Nunzia De Girolamo (avvocati Domenico Di Terlizzi e Giandomenico Caiazza), relativa al passaggio di gestione dalla ditta ‘Mario Liguori srl’ a Giorgia Liguori, cugina dell’esponente politico.

Un cambio al centro delle domande poste al luogotenente delle fiamme gialle Ascierto, che ha riferito sull’acquisizione degli atti presso l’ospedale di viale Principe di Napoli, e al dottore Giuseppe Santamaria, dell’Asl, che ha ripercorso le modalità dei controlli al Fatebenefratelli – la tesi degli inquirenti è che sarebbero stati un presunto strumento di pressione sui vertici della struttura -, precisando che gli stessi erano avvenuti in maniera causale ed erano stati orientati dal software del programma di gestione. Affermazioni alla quale è seguita, da parte del Pg, la richiesta, accolta dalla Corte, di ascoltare la direttrice sanitaria del Fatebenefratelli, Adriana Sorrentino, che dovrà comparire in aula il 17 maggio.

Come è ampiamente noto, nel processo figurano come imputati anche Felice Pisapia (avvocati Vincenzo Regardi e Claudio Botti), ex direttore amministrativo dell’Asl, Arnaldo Falato (avvocato Mario Verrusio), ex responsabile budgeting, Luigi Barone (avvocati Vincenzo Sguera e Gaetano Coccoli) e Giacomo Papa (avvocato Salvatore Verrillo), chiamati in causa come collaboratori di De Girolamo, che, in concorso con Rossi l’ex deputata, devono rispondere della concussione di cui sarebbe rimasto vittima Giovanni De Masi, dirigente dell’Unità Provveditorato, che sarebbe stato ‘invitato’ a sospendere quattro gare già bandite e prossime alla scadenza – tra il 14 e il 26 ottobre 2011 – (cure domiciliari, trasporto infermi in emergenza, disinfestazione e derattizzazione, pulizie) e a lasciare l’incarico ricoperto.

Fonte: Ottopagine

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