Home In Evidenza “Le maestre deridevano mio figlio autistico”, una mamma chiede giustizia

“Le maestre deridevano mio figlio autistico”, una mamma chiede giustizia

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Ha scoperto che le insegnanti del figlio, sei anni, lo deridevano per il suo autismo.

 Nella loro chat di gruppo le maestre della scuola materna frequentata dal piccolo Luca si scambiavano messaggi offensivi nei confronti del bambino. La mamma, Silvia, 28 anni, ha deciso di trovare per il bambino un’altra scuola dove l’ha già trasferito e ha sporto denuncia: “Chi ha sbagliato deve essere punito”, dice.

“Parole piene di cattiveria” 

– “Quelle che ho letto nelle chat erano parole piene di cattiveria – spiega la donna al “Messaggero” -. Le insegnanti dovrebbero colorare le giornate degli alunni, hanno una missione che hanno tradito. Vorrei dire a tutti i genitori che come me si trovano o si sono trovati davanti a queste ingiustizie che devono denunciare, urlare, non tacere mai”. 

Il Covid e la chat

 – Tutto è successo dopo che, a febbraio, Luca, mamma e papà si sono ammalati di Covid. Il piccolo è rimasto quindi a casa e nella loro chat le maestre non solo non si preoccupavano della salute del piccolo, ma si auguravano che ritornasse il più tardi possibile. Una volta scoperto quello scambio di messaggi, la madre è andata dai carabinieri a raccontare tutto. C’erano testi come “Non disperiamo, magari torna miracolato”, oppure “Speriamo che non stia arrivando l’autistico”. 

Il trasferimento in un’altra scuola

 – Dopo aver letto queste frasi, la mamma ha tenuto il bambino a casa e cercato un’altra scuola, che il piccolo ha cominciato a frequentare dal 26 aprile. “Nessuno è venuto a chiedermi scusa. Neanche la preside, che non ci ha invitato a ritornare a scuola ma ci ha semplicemente inviato una e-mail dopo che è scoppiato lo scandalo. Se avesse voluto aiutare Luca, lo avrebbe potuto fare fin dal primo giorno, quando sono andata a scuola per denunciare tutto”. 

Ispezione e solidarietà

 – Tra pochi giorni ci sarà un’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale che visiterà la scuola denunciata. “Sarò ascoltata anch’io – dice la mamma -. Questa battaglia la dovevo a mio figlio. Per fortuna ho ricevuto molto sostegno, a partire dal sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso e dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Rocco Pinneri. Sono stata aiutata anche dall’associazione ‘La battaglia di Andrea’ (si occupa dei diritti dei disabili), che mi ha aiutato con il suo legale. Dalla scuola mi sarei aspettata dei chiarimenti sul perché di tanta cattiveria. Ma forse non avrò mai una risposta a questa domanda”. 

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