Pechino ha avviato la campagna di test anti-Covid di massa in altri 10 distretti della città, in aggiunta a quello centrale di Chaoyang, puntando alla copertura di circa 20 dei suoi 23 milioni di abitanti.
La capitale cinese, tra timori di un lockdown come quello di Shanghai, ha reso noto di aver accertato lunedì altri 32 contagi più un asintomatico. A Shanghai, invece, i nuovi casi sono scesi a 17mila (di cui 1.661 con sintomi e 15.319 asintomatici).
Da martedì è anche operativo l’ordine di chiusura di palestre, teatri e siti turistici, all’indomani dei test sui quasi 4 milioni di abitanti di Chaoyang, il distretto più popoloso di Pechino. Tre cicli di test saranno condotti oggi, giovedì e sabato nei distretti di Dongcheng, Xicheng, Haidian, Fengtai, Shijingshan, Fangshan, Tongzhou, Shunyi, Changping, Daxing, nonché nell’area di sviluppo economico-tecnologico di Pechino.
L’ondata di contagi nella capitale è modesta rispetto agli standard globali, un blocco in stile Shanghai sarebbe un altro duro colpo alle prospettive economiche del Paese. Le attività produttive dell’hub finanziario cinese, che vale il 5% circa del Pil nazionale, hanno avuto un brusco rallentamento nel
primo trimestre: la produzione industriale di marzo è crollata del 7,5% annuo e le vendite al dettaglio del 18,9%.
La Cina aveva registrato domenica poco più di 20mila casi, tra 2.666 contagi accertati e 17.528 portatori asintomatici.
Fonte: Tgcom 24