Non bisogna commettere errori e presentare prima della scadenza i progetti per il Pnrr in maniera corretta per evitare bocciature. Questo il monito emerso oggi a margine del confronto sulle misure e sulle criticità del PNRR che si è svolto presso la Sala Consiliare della Provincia di Benevento alla Rocca dei Rettori su iniziativa del presidente facente funzioni Nino Lombardi, con la partecipazione dei sindaci dei paesi inseriti nelle aree interne e non, i consiglieri e i tecnici provinciali, le Comunità Montane, gli Enti Parco, l’Asl, le Università del Sannio e “Giustino Fortunato” e gli Ambiti Sociali.
A relazionare è stato Domenico Gambacorta che ha puntato l’attenzione sulle azioni previste dalla ripartizione del Fondo per la progettazione territoriale e sull’Avviso pubblico dell’Agenzia per la Coesione Territoriale “Servizi e Infrastrutture sociali di Comunità”.
Lombardi, introducendo i lavori, ha ricordato “che i fondi straordinari messi a disposizione dell’Europa per superare le conseguenze della pandemia impongono tra l’altro scadenze ravvicinate, come quella del 16 maggio, per adempimenti di natura tecnico/economiche/amministrative. I Comuni però, ha aggiunto il presidente, non riescono a rispettare i tempi previsti a causa delle pesanti difficoltà operative delle Amministrazioni che spesso non hanno personale tecnico e qualificato alle esigenze e agli adempimenti imposti da Bruxelles”.
Problematica, questa, ha spiegato il consigliere Gambacorta “c’è uno stanziamento di 123 milioni firmato dal Ministro Carfagna, ma c’è da osservare che tali fondi vadano utilizzati con obbligazioni formali entro il 18 agosto di quest’anno in particolare per i Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti, mentre per i Comuni con popolazione superiore si possono avviare i Concorsi di idee. E’ possibile, comunque, anche presentare progetti unitari di due o più Comuni al fine di avere accesso alle risorse appostate. Per le Province ci sono 500mila euro”.
Il Pnrr, comunque, già con le prossime scadenze consente di attivare interventi da parte dei Comuni anche per gli ambiti sociali, a favore delle Asl e delle Università, nel contesto di una destinazione territoriale delle risorse che, nelle indicazioni del Ministro Mara Carfagna, assegna il 40% delle risorse totali disponibili a favore delle aree interne.
Il Presidente della Provincia ha, quindi, proposto “una Conferenza dei Servizi da svolgersi presso la Prefettura per superare il problema della difficoltà di ottenere in tempi certi e rapidi i pareri da parte della Soprintendenza per le opere pubbliche”.
Infine, Lombardi ha proposto che venga dato corso e sostenuto il Contratto Istituzionale di Sviluppo, curato dalla stessa Provincia, che vede protagonisti ed attori sia soggetti pubblici che privati portatori di interessi diffusi in una logica di area vasta, senza dunque particolarismi e campanilismi di alcun genere”.
E’ stato il sindaco di Benevento, Clemente Mastella a portare i saluti dei primi cittadini all’assemblea e ad accendere i riflettori sul “rincaro in atto dei prezzi per le materie prime e per la realizzazione delle opere pubbliche e private che sta pregiudicando la capacità realizzativa da parte degli enti e delle stesse imprese”.
Altra criticità rilevata da Mastella è che “i tempi per completare le opere sono assai ristretti. La grave crisi dello spopolamento delle aree meridionali impone”.
Altro tema sollevato da Mastella è quello sulla spartizione dei fondi: “in concreto quanto spetta al Mezzogiorno perché forse non è proprio il 40% del totale delle risorse disponibili. Va però detto – ha aggiunto il sindaco del capoluogo – che, rispetto al passato, Province e Comuni sono stati investiti di maggiori responsabilità, ma effettivamente molti Comuni versano in gravi difficoltà operativa per carenza di personale in generale, soprattutto qualificato. Il PNRR non è la salvezza di tutti i nostri mali; noi dobbiamo ricordare che c’è una spinta all’efficientamento, ma non al cambiamento strutturale del nostro Paese. Dunque, avremo forse qualche asilo nido in più e qualche binario in più, ma non avremo una oggettiva riqualificazione del territorio”.
Ed è per questi motivi che “sarebbe necessaria una svolta. La Cabina di regia del PNRR avrebbe dovuto scendere sul territorio ed interrogare la comunità locale su cosa si debba fare per ogni comunità entro il 2050. Invece – ha rimarcato – si è preferito lasciare agire solo le schede redatte secondo criteri rigidamente economicistici che hanno finito con escludere questo o quello per parametri spesso incomprensibili”. Mastella ha, quindi, ricordato di aver discusso in modo molto critico la posizione del Sindaco di Milano, Sala, che voleva togliere risorse finanziarie ai Comuni meridionali perché sarebbero incapaci di spenderli. Meglio, ha concluso il Sindaco, un’opera completa in meno che due incomplete.
Domenico Gambacorta nella sua relazione ha sottolineato che il 2026, anno in cui si concluderà tutta la procedura del PNRR, è una scadenza imminente. “Questo è il dato – ha rimarcato Gambacorta – da cui bisogna partire nel lavoro quotidiano degli amministratori locali: i controlli che l’Europa impone sono infatti stringenti e dunque i tempi vanno rispettati.
Però, ha aggiunto Gambacorta, il ministero per il Sud e per la Coesione Territoriale ha lavorato a favore delle ZES e dei Contratti di Sviluppo, nonché per il Fondo Sviluppo Coesione ed anche con la SNAI: e qui si è passati dalla poesia alla realtà dopo anni di ritardo. Infatti, il Ministero è riuscito a mettere da dicembre 2021 ad oggi un miliardo di euro per queste aree nazionali spopolate. Rispetto alle 72 originarie ve ne saranno anche altre: c’è anche una candidatura del Fortore.
Fonte: Ottopagine