Ha disconosciuto la paternità dei 200 grammi di cocaina, delle pistole con matricole abrase e alterate e delle munizioni. E’ stata questa la linea difensiva del pluripregiudicato Marco Iovino, figura storica della criminalità caudina, 57 anni, di Montesarchio, difeso dall’ avvocato Vittorio Fucci, al gip Maria Di Carlo, nel corso della convalida dell’arresto bis in flagranza operato lunedì dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio.
Come si ricorderà, nel corso della perquisizione domiciliare, fatta a seguito del primo arrestato che era stato effettuato, nell’ ambito di un maxi-blitz antidroga, dai carabinieri di Montesarchio, sulla base di un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal
Gip Vinetti di Benevento nei confronti di diverse persone per spaccio di droga (del tipo crack, cocaina, marijuana, hashish, etc..), tra cui Iovino, a cui sono contestati innumerevoli episodi. Il Iovino nel corso delle operazioni è stato poi arrestato di nuovo, questa volta in flagranza, dai militari che avevano rinvenuto 200 grammi di cocaina, munizioni e due pistole clandestine – una con matricola abrasa, l’altra alterata – e munizioni. Dunque pesantissima la posizione di Marco Iovino, figura storica della criminalità caudina, che dovrà far fronte a due procedimenti contemporanei entrambi con contestazioni pesantissime. Nel primo procedimento sono molteplici le contestazione di spaccio di droga che hanno portato all’ ordinanza nei suoi confronti. Nel secondo procedimento Iovino dovrà rispondere del possesso ai fini di spaccio della notevole quantità di 200 grammi di cocaina, di due pistole con matricole abrase e alterate e di munizioni. Inizia quindi oggi la fase cautelare che vedrà in progressione il ricorso al Riesame e poi alla Cassazione.
