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200 MILIONI A FONDO PERDUTO PER LE IMPRESE IN ROSA

Alle imprese femminili di nuova costituzione, ma anche a quelle già operative il ministero dello Sviluppo economico potrà concedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati a valere su un fondo di 200 milioni di euro.

L’intervento messo in campo dal dicastero guidato dal ministro Giancarlo Giorgetti è inserito tra le priorità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ed ha l’obiettivo principale di supportare la nascita e lo sviluppo delle imprese in rosa innovative e di qualsiasi dimensione con incentivi fino all’80% delle spese ammissibili.

Le agevolazioni saranno concesse a fronte di programmi di investimento che comprendono una vasta gamma di spese ammissibili: dai beni strumentali, alle opere edili, al costo del personale, ai brevetti, compresi i costi annessi al capitale circolante.

Potranno ottenere gli aiuti le imprese operanti nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, commercio e turismo, nonché nella fornitura dei servizi.

È quanto prevede il decreto direttoriale 30 marzo 2022 del Mise che, ha inoltre stabilito un doppio binario per la presentazione delle domande al soggetto gestore Invitalia:

La forma e la misura delle agevolazioni saranno articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili.

Gli incentivi assumono la sola forma del contributo a fondo perduto fino a:

Gli incentivi sono così articolati:

Sono finanziabili:

a) impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, opere edili, esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile, strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato;

b) immobilizzazioni immateriali (brevetti, programmi informatici e soluzioni tecnologiche; software applicativi, piattaforme digitali, soluzioni digitali per i prodotti e servizi offerti, ecc.);

c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

d) personale dipendente;

e) esigenze di capitale circolante dal 20 al 25% delle spese ammissibili.

Ai fini dell’ammissibilità, le spese devono essere analiticamente descritte e quantificate nel loro ammontare in sede di domanda, nonché contabilizzate nel rispetto delle normative contabili e fiscali di riferimento.

Devono inoltre essere sostenute per l’acquisto di beni e servizi utilizzati esclusivamente ai fini dello svolgimento dell’attività d’impresa ed essere acquistati a condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente.

Fonte ItaliaOggi

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