Emergenza sanitaria e fisco: il caos è servito.
Dopo due anni di normative emergenziali in ambito fiscale, la situazione che si trovano oggi di fronte i contribuenti è di totale confusione e incertezza assoluta. Alcune disposizioni emergenziali sono infatti scadute e non sono state rinnovate. Altre sono state riproposte ma con modifiche peggiorative per i contribuenti.
In altre situazioni, infine, il legislatore non solo ha prorogato le disposizioni fiscali di natura eccezionale ma le ha addirittura ampliate rispetto alla versione originale. La cartina di tornasole delle disposizioni normative è rappresentata dalla dichiarazione annuale dei redditi che, anche per quest’anno, si presenta tutt’altro che semplice.
Disposizioni scadute e non rinnovate. Nell’ambito delle disposizioni di natura emergenziale che non hanno trovato, almeno fino ad oggi, un’estensione di validità si collocano, in via prioritaria, le proroghe in materia di riscossione. L’unico intervento normativo al momento in essere è rappresentato infatti dal decreto legge n. 228/2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 15 del 25 febbraio 2022, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2022, che ha disposto per i contribuenti decaduti dai piani di rateizzazione prima della sospensione dell’attività di riscossione conseguente all’emergenza epidemiologica da Covid-19 (8 marzo 2020), la possibilità di presentare una nuova richiesta di dilazione per le somme ancora dovute entro il 30 aprile 2022, senza necessità di saldare le rate scadute del precedente piano di pagamento. Nessuna altra disposizione risulta introdotta invece per i soggetti decaduti dai piani di rateizzazione nel corso della pandemia, mentre per i soggetti decaduti dalle ultime due definizioni agevolate, rottamazione-ter e saldo e stralcio, dovrebbe arrivare una rimessione in termini grazie ad un emendamento al Sostegni-Ter.