Apparentemente è una cosa semplice: chi non vuole ricevere chiamate telefoniche da qualcuno che cerca di vendergli qualcosa, iscrive il suo numero di telefono nell’apposito Registro pubblico delle opposizioni (Rpo) e così si mette al riparo dagli scocciatori.
Di fatto le cose sono un po’ più complesse, tanto è vero che una legge (la n. 5 del 2018) approvata più di quattro anni fa diventerà operativa, forse, nel luglio 2022.
E se per gli utenti-consumatori-cittadini si tratta di pazientare ancora un poco, per le aziende interessate a proporre azioni di telemarketing non mancano i problemi, la cui soluzione è lasciata al mercato, agli interventi regolatori del Garante della privacy e alle sentenze dei tribunali.
Nell’attesa, bisogna comunque dedicarsi alla interpretazione delle norme, anche per gestire i prevedibili aspetti critici. In effetti, è facile constatare che il nuovo regolamento impone un maggior grado di responsabilizzazione e di adempimenti, anche se non sempre contiene una esplicita indicazione di cosa può essere fatto e cosa no.