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Lonardo: «Riforma giustizia? Compromesso a ribasso»

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“Pochi cambiamenti: non si sono verificate le condizioni per operare una svolta storica. Una riforma che è un compromesso al ribasso”. E’ quanto ha affermato nel suo intervento in aula la sen. Lonardo (Misto/Idea-Cambiamo! Europeisti-Noi Di Centro) nella discussione sulle modifiche al sistema giudiziario. “Per la crisi così marcata, che mostra clamorose crepe nel sistema della giustizia, si poteva e si doveva fare di più. E’ prevalso più il problema della efficienza organizzativa della macchina giudiziaria che il tipo di cultura giudiziale che tende a predominare tra i magistrati penali. Ci saremmo augurati interventi decisi sui tre aspetti fondanti”.

“Sul processo civile – ha spiegato Lonardo – un cambio di passo in favore dei cittadini e degli operatori economici, per la garanzia della certezza del diritto, la sicurezza economica nella regolazione delle attività di impresa e dei contratti, la tutela dei diritti della persona e delle fasce deboli, la realizzazione della Costituzione attraverso una risposta efficace pronta e sicura alle istanze di giustizia civile, contrattuale, fallimentare e familiare”.

“Sulla giustizia penale, un maggiore rispetto dei diritti umani coinvolti nel processo e nella esecuzione della pena, delle garanzie della difesa in ogni stato e grado del processo, 
per la lotta ad un esasperato pan-penalismo, alla supplenza delle procure ai difetti o ritardi dell’amministrazione attiva, per un riequilibrio del ruolo dell’ufficio di Procura nello svolgimento del procedimento penale, con la posizione dei difensori, per una moralizzazione dei rapporti tra giustizia ed informazione”.

“Sul CSM e l’ordinamento giudiziario, una Magistratura più moderna e responsabile, realmente indipendente dalla politica, aperta all’internazionale, per un CSM effettivamente autonomo dalle correnti, per una valutazione dei Magistrati basata sul merito e non sulle raccomandazioni o sulle appartenenze”. Per la sen. Lonardo vengono trascurati aspetti fondamentali “come le condizioni del sistema carcerario e il relativo sovraffollamento così come il trattamento che i giornali riservano agli indagati che non è equiparabile a quando questi poi vengono assolti o le posizioni archiviate”.  “Ci batteremo – ha concluso la sen. Lonardo – per un Paese scevro da un condizionamento pesante basato sull’uso della Giustizia come strumento di inserimento nell’agone della politica”.

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