Può essere assolto dall’evasione Iva l’imprenditore che mostra di aver provato a contrastare con ogni mezzo la crisi di liquidità rinunciando al compenso e facendo, a proprie spese, a umenti di capitale.
È quanto affermato dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 43913 del 29 novembre 2021, ha accolto il ricorso di un manager che aveva rinunciato a 180 mila di Tfr e acceso un mutuo per aumentare il capitale della sua azienda in crisi. In particolare la Corte d’appello di Firenze lo aveva condannato a oltre sei mesi di reclusione per un grande debito Iva della sua società.
Lui si era difeso sostenendo che la crisi di liquidità era stata repentina e che aveva intrapreso molte azioni al fine di contrastarla.
Ma i giudici di merito lo avevano condannato.