Via libera al nuovo processo civile: definitiva alla Camera l’approvazione con 364 voti a favore, 32 contrari, 7 astenuti dopo la questione di fiducia posta dal Governo, come già avvenuto al Senato.
È legge la riforma che punta a ridurre del 40 per cento la durata dei processi civili entro il 2026, secondo gli impegni assunti dal Governo con l’Unione europea nel Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza.
Come? In primo grado la causa deve arrivare alla prima udienza già definita nelle domande, nelle eccezioni e nelle richieste di prove. Più procedimenti in camera di consiglio e maggiore tutela al credito nell’esecuzione forzata; addio al rito Fornero nelle cause di lavoro; un solo rito e un solo tribunale per le controversie in tema di famiglia, persona e minori. Funzioni trasferite ai professionisti nei procedimenti di volontaria giurisdizione. Incentivi, anche fiscali, alle forme di giustizia alternativa come la mediazione civile. La guardasigilli Marta Cartabia ringrazia il Parlamento «per l’alto senso di responsabilità dimostrato anche in quest’ultima occasione. Per il capitolo Giustizia ora tutte le riforme vincolanti per il Pnrr sono state approvate, nell’interesse del Paese».