Le imprese, quelle agricole in particolare, rinunciano a ricorrere alla moratoria straordinaria dei prestiti e delle linee di credito (ex art. 56, comma 2, del dl Cura Italia, prorogata dall’art. 16 del dl Sostegni bis) per non incappare nel credit crunch.
Cioè nel blocco dei finanziamenti.
Il fenomeno è causato dall’entrata in vigore delle nuove norme di classificazione del rischio imposte dall’EBA, l’Autorità bancaria europea, a seguito della quale diverse banche hanno fatto presente alle aziende richiedenti che il ricorso alla nuova moratoria potrebbe peggiorare il rating della loro posizione presso lo stesso istituto creditizio.