L’esistenza di una volontà di sanzionare studiosi “non allineati” da parte dei loro avversari ideologici non rappresenta di certo una novità.
Quello cui stiamo assistendo in questi ultimi anni, tuttavia, rappresenta un cambio di passo per molti versi preoccupante. Secondo il report appena pubblicato dalla Foundation for Individual Rights in Education che analizza dati dal 2015 ad oggi, i tentativi volti a zittire e a punire i professori non sono solo in aumentano, ma oramai provengono, questa la vera novità, sempre più dall’interno dello stesso mondo accademico, promossi da altri studiosi e, soprattutto, dagli studenti.
Tentativi che assumono le forme più variegate, tra cui richieste di indagine, censura, sospensione e persino licenziamenti, che sovente (in 3 casi su 4!) trovano una risposta positiva da parte di chi amministra le università.