Questa mattina il presidente della Cia di Benevento Raffaele Amore ha incontrato Elina Antonia Barricella, direttore del Dipartimento provinciale Arpac di Benevento, e Gianluca Scoppa del Dipartimento provinciale Arpac di Salerno per un confronto sulle problematiche, derivanti dal grave incendio che lo scorso 13 ottobre ha colpito l’area industriale di Airola, che stanno interessando il comparto agricolo del territorio caudino ed in particolare la produzione olivicola.
“L’Asl ha inviato a 6 comuni caudini – spiega Amore – una comunicazione con le indicazioni delle misure da adottare per la salute pubblica. Tra queste misure vi è anche il divieto di pascolo e quello relativo alla raccolta ed al consumo dei prodotti della terra. Decisione questa presa nell’esclusivo interesse di tutti i consumatori, ma è chiaro che si tratta di una prescrizione che non può durare per sempre e quindi è giusto che si studino una serie di iniziative per cercare di capire quanto prima quali sono le effettive conseguenze che la nube sprigionata dall’incendio ha avuto o sta avendo per le nostre colture. Con riferimento ad esempio al comparto olivicolo, stiamo infatti parlando di un territorio, quello dei sei comuni interessati, che si estende per 67 chilometri quadrati e sul quale insiste una superficie olivetata di circa 700 ettari che, secondo nostre stime, genera tra olio ed olive un valore di produzione di circa 3 milioni di euro. Inoltre ad oggi si dispone dei soli risultati delle analisi effettuate sull’aria, che è giusto ricordare hanno dato riscontri tranquillizzanti, mentre per i campioni di terreno prelevati dall’Arpac, che a nome della Cia provinciale voglio ringraziare per il lavoro che l’agenzia sta svolgendo sul territorio, non si ha ancora riscontro dai laboratori preposti. E’ per questo che, atteso che la campagna delle raccolta delle olive in altre zone è già partita, mentre nel comprensorio Caudino questo non è possibile, chiediamo come Cia un tavolo istituzionale ad Asl ed Arpac presso la Prefettura dove, assieme alle altre organizzazioni di categoria del settore, valutare la situazione e richiedere risultati e tempi certi. Inoltre, come Cia – conclude il presidente Raffaele Amore -, siamo disponibili con i nostri frantoi ad effettuare delle moliture sperimentali, a campione, per analizzare direttamente il prodotto olio in quanto sarebbe più facile, grazie al confronto con appositi parametri qualitativi, valutare se vi sono alterazioni dovute all’inquinamento dalla nube dell’incendio o se invece la qualità del prodotto è rimasta inalterata. Serve che quanto prima la popolazione venga rassicurata, anche perché il danno di immagine per i nostri prodotti potrebbero essere irreparabile”.
Fonte: Ottopagine
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