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CRISI AZIENDALE: TUTTO NELLE MANI DELL’IMPRENDITORE

Il dominus della crisi d’impresa è l’imprenditore. È probabilmente questa la differenza più importante tra il meccanismo disegnato dalla commissione Rordorf e quello, molto più elastico e vicino alle realtà aziendali, istituito dal decreto n. 118/2021, che entrerà in vigore, nei suoi snodi essenziali, da metà novembre. E nei giorni scorsi è stato reso noto il decreto attuativo del ministero della giustizia che definisce nel dettaglio questo cammino di gestione della crisi d‘impresa avendo cura di mantenersi all’interno di questo binario: il percorso disegnato è infatti strutturato in base a una serie di opportunità, e non imposto in modo autoritativo, come avveniva in precedenza. Sarà infatti l’imprenditore che, avvertendo i sintomi, anche lievi, di una carenza di liquidità o di analoghe problematiche che possano mettere a rischio la continuità aziendale, avrà la possibilità di confrontarsi con il software reso disponibile, gratuitamente, sui siti delle camere di commercio, un programma che, raffrontando l’entità del debito aziendale con la prevedibile entità degli utili disponibili per farvi fronte, riuscirà a dare una prima indicazione di massima sulla gravità della crisi in atto. Niente di scientifico, ma una prima indicazione, sufficiente a far capire se ci si trova di fronte a un raffreddore, a un virus influenzale o a una polmonite. In base a questa prima diagnosi l’imprenditore potrà intraprendere un percorso di risanamento, anche con l’aiuto di un esperto appositamente formato, che sarà indicato dalla competente camera di commercio.

Fonte ItaliaOggi

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