Ora si discute del salario minimo, come se fosse un argomento centrale per la dignità del lavoro, diventato, di colpo, prioritario nelle agende e nei proclami di tutti i partiti politici. Il tema del salario minimo non può essere affrontato come un problema a sé stante, perché rischia di sviare l’attenzione del legislatore, diventando, di per sé, fuorviante e anacronistico. Non si tratta, quindi, di decidere, se, per legge, debba essere fissato a 9€, lordi o netti, oppure se vada collegato alla rappresentanza e rappresentatività di chi firma i contratti collettivi. Prima o contestualmente al salario minimo, vanno risolti problema strutturali, che costituiscono i fondamenti di una legislazione sociale organica, in grado di rendere effettivo il diritto al lavoro.