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M5s, telefonata tra Conte e Grillo: prove di intesa, ma i nodi restano

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Dopo le tensioni degli ultimi giorni, Beppe Grillo e Giuseppe Conte si sono sentiti telefonicamente per cercare di ricomporre la frattura. Lo confermano fonti parlamentari del Movimento 5 Stelle, spiegando che ci sarebbero spiragli per un accordo. Grillo avrebbe rinunciato alla comunicazione e alle nomine, ma manterrebbe il ruolo di garante. Ambienti vicini all’ex premier spiegano però che “i nodi principali non sono ancora stati sciolti”.

Il segnale positivo sembra dunque essere arrivato, anche se fonti vicine a Conte ribadiscono che continuano ad esserci le distanze con Grillo e che i nodi principali non sarebbero stati ancora sciolti. L’ex premier potrebbe fare un punto della situazione lunedì in una conferenza stampa.

Lo scontro tra garante e leader in pectore sta alimentando un dibattito sempre più rovente anche tra i parlamentari. I Cinquestelle vogliono che Conte sia la nuova guida, ma dando il giusto risalto a chi ha scritto la storia del Movimento. “Confido in un accordo, al momento le posizioni sembrano distanti, ma credo anch’io come Beppe che al Movimento 5 Stelle serva la sua visione oltre alle capacità di Conte – dice al ‘Messaggero’ il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia -. Non è solo questione di riconoscenza per quel che è stato finora, ma di dare al Movimento parole nuove e una nuova agenda. Beppe è indispensabile per questo, anche in campagna elettorale”. 

“L’albero cambia le foglie ma conserva le radici: è necessario rifondare le idee e crescere, ma è altrettanto necessario conservare i principi e le origini. Questo non va dimenticato”, ricorda il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia. Il nodo da sciogliere resta il nuovo statuto che per Grillo “va bene per tre quarti” anche se restano punti cruciali da definire. Per il comico è scritto in “avvocatese”, linguaggio distante dal suo modo di essere “visionario”. L’impasse, del resto, è principalmente su comunicazione e nuovi organismi, punti che non avrebbero affatto convinto il garante, che ora però, proprio su questo, sarebbe pronto a fare un passo indietro.

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