Come preannunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della presentazione del Piano di ripresa e resilienza al Parlamento, nel pacchetto delle misure entrate nel decreto Sostegni bis approvato dal Consiglio dei ministri e finanziate con i 40 miliardi di scostamento di bilancio, entrano all’ articolo 64 anche gli aiuti per consentire agli under-36 (in precedenza la soglia era 35 anni) di acquistare la prima casa. Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 25 maggio, entrando in vigore il giorno successivo.
I giovani che non hanno ancora compiuto i 36 anni di età e con Isee non oltre i 40mila euro annui possono ottenere un prestito dalla banca – pari all’80% del prezzo dell’immobile – garantito dallo Stato.
Non è richiesto un contratto a tempo indeterminato.
Prevista anche l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali.
Chi, rientrante in questa categoria, procede all’acquisto della prima casa può accedere al Fondo di garanzia sui mutui.
L’obiettivo dell’incentivo è sostenere i giovani precari che, data la loro situazione economica, preferiscono non comprare un immobile, magari rimanendo a vivere con i genitori.
Per chi compra da un privato, il decreto prevede l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali. Restano tuttavia da pagare l’imposta di bollo, le tasse ipotecarie e i tributi speciali catastali.
La dote del Fondo di garanzia per la prima casa verrà anche rafforzata nel prossimo anno. Nel provvedimento finale è previsto l’arrivo di 250 milioni di euro.
La dote per quest’anno è di 290 milioni di euro. Oltre al risparmio, con l’estensione della garanzia di Stato si vuole stimolare l’apertura di nuovi mutui tra i giovani.