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L’EFFICACIA DEL VACCINO SPUTNIK V

Da giorni ormai non si fa altro che parlare del vaccino Sputnik V, della sua efficacia, dei suoi produttori e dei risultati ottenuti dagli stati che ne hanno usufruito.

Cerchiamo di capire se questo prodotto può essere efficace, al netto delle informazioni in nostro possesso.

Il vaccino Sputnik V è salito agli onori della cronaca l’11 Agosto 2020 dallo stesso Presidente Russo Vladimir Putin. Da lì i pareri discordanti. Si è parlato di un vaccino sperimentato poco, con poca efficacia sulla variante Sudafricana, che ha il solo scopo di speculare sulla pandemia.

Col passare dei mesi il numero degli stati che hanno deciso di affidarsi al vaccino Russo è salito a 50.

Anche in Italia, la classe Politica si è espressa a favore di Sputnik V o di una sua sperimentazione, infatti è stato dato il via alla sua sperimentazione allo Spallanzani di Roma.

Lo stesso Presidente De Luca ha chiuso un accordo per l’arrivo in Campania del vaccino Sputnik V in seguito alla carenza di dosi registrata nelle ultime settimane.

I dati Russi sulla sperimentazione di Sputnik V non hanno convinto l’EMA che sta tutt’ora valutando l’efficacia del prodotto.

Il ceppo Sudafricano

Una delle accuse mosse allo Sputnik è la sua poca efficacia contro la variante Sudafricana del COVID. Aleksandr Gintsburg, capo del Centro Gamaleya che ha sviluppato il vaccino Sputnik V si è espresso così al riguardo:
   “Parlando della variante sudafricana, gli antigeni dello Sputnik V sono meno efficaci contro di essa, come per ogni altro vaccino”

ed effettivamente anche Pfizer,Moderna e J&J hanno un efficacia ridotta contro questo ceppo in particolare.

Il controverso lotto Slovacco

Fa discutere la dichiarazione del Governo Slovacco che ha accusato la Russia di avergli consegnato un lotto di vaccini che non corrisponde alla versione testata di Sputnik V. La diatriba ha risvolti da un lato e dall’altro poiché i test sembrerebbero affidabili, ma  l’Istituto nazionale per il controllo dei farmaci della Slovacchia (Sukl) ha effettuato i controlli in un centro non appartenente all’OMCL, la  rete dei laboratori ufficiali di controllo dei medicinali dell’Ue.

L’ultima parola spetta, come al solito, allEMA che in questi giorni sta studiando le ricerche Russe, che effettivamente sono state condotte spesso su un numero molto risicato di volontari. Per quanto piacerebbe a tutti avere un nuovo fornitore del medicinale più richiesto al mondo, è giusto che si prendano le dovute precauzioni.

Infine c’è da dire che l’EMA non sta impiegando più tempo per pronunciarsi; Né più né meno di quello impiegato per gli altri vaccini.

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