I tempi cambiano e con loro anche la distribuzione del potere politico ed economico si sta incamminando, non in modo uniforme, verso l’agognata uguaglianza di genere.
Il Council of Foreign Relations (CFR) ha effettuato una mappatura della partecipazione politica femminile ai Cabinets di 190 Stati delle Nazioni Unite.
In Europa abbiamo esempi illustri come quelli della Cancelliera Tedesca Angela Merkel o del Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen.
Negli USA la prima donna Vice Presidente Kamala Harris disse, all’indomani della vittoria nelle elezioni Presidenziali :” Sono la prima donna a ricoprire questo ruolo, ma non sarò l’ultima” e si spera abbia ragione.
Quel che vogliamo sottolineare con questo articolo è come le più grandi democrazie del mondo Occidentale si stiano adeguando.
Ad ogni tornata elettorale le quote di partecipazione politica femminile aumentano,anche se non in modo uniforme. Allargando la lente di ingrandimento, possiamo dire che tutto il mondo sta raggiungendo l’uguaglianza di genere?
Prevedibilmente la risposta è no.
Il Council of Foreign Relations, un Think Tank Statunitense,ha stilato un archivio digitale dove è possibile trovare la percentuale di donne all’interno dei Cabinets Nazionali.
Un dato importante che possiamo riscontrare riguarda la concentrazione di Stati con percentuali di partecipazione femminile superiore al 40%. Sono le aree dell’Africa Sub-Sahariana, dell’Europa e dell’America.
L’Italia si attesta attorno al 33%, con un aumento del 5% rispetto al secondo dopoguerra.
Il trend rimane positivo nella maggior parte dei paesi presi in esame, ma una vera e propria uguaglianza di genere mondiale, almeno istituzionalmente parlando, sembra essere tutt’ora lontana.
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